venerdì 7 gennaio 2011

Sdentarietà

Un’attività‘ fisica regolare produce effetti benefici sui grassi del san-
gue (riduce il colesterolo “cattivo” ed aumenta quello “buono”, ridu-
ce i trigliceridi), favorisce il calo del peso corporeo, della pressione ar-
teriosa e dello stress. Migliora inoltre l’umore, la tolleranza allo zuc-
chero e contribuisce a prevenire l’osteoporosi ed alcuni tumori (tu-
mori del colon e della mammella).


Nei soggetti sani è molto utile nella prevenzione primaria, mentre nei
soggetti con cardiopatia ischemica (dopo adeguata valutazione da par-
te del cardiologo) ha un effetto benefico sull’apparato cardiovascolare.
La partecipazione ad un programma di attività fisica regolare pro-
muove lo stato di benessere fisico e mentale durante la gravidanza,
lo sviluppo fisico dei ragazzi ed una migliore qualità di vita e di salu-
te nell’età adulta e nella terza età. Oltre a ridurre del 10% il rischio
di mortalità per qualsiasi causa, l’attività fisica riduce del 20% il rischio
di sviluppare una malattia cardiovascolare.
Il Centro per il Controllo delle Malattie e per la Prevenzione ameri-
cano e la Società Europea di Cardiologia consigliano, agli individui di
tutte le età, da 30 a 45 minuti di attività fisica di moderata intensità
(ad esempio una passeggiata veloce) in molti, se non in tutti i giorni del-
la settimana.
La pratica delle attività sportive deve essere pertanto incoraggiata, te-
nendo presente alcuni punti fondamentali:
- preferire le attività di tipo aerobico o dinamico, cioè quelle attività
che impegnano il maggior numero di muscoli per un periodo abba-
stanza lungo, con uno sforzo moderato;
- deve essere continuativa e non saltuaria, preferibilmente 3-4 o più
volte alla settimana;
- la durata di ogni seduta dev’essere di 30-45 minuti;
- ogni seduta può essere suddivisa in 2 o più sessioni giornaliere, di
durata  complessiva  uguale  a quella della seduta unica. Atti-
vità di durata minore e/o meno frequenti sono comunque
utili, anche se meno efficaci nel ridurre il rischio cardiovascolare;
- ogni seduta deve iniziare con un  periodo  di  riscaldamento,
cioè con un basso livello di sforzo, della durata di alcuni minuti;
-  non  sospendere  lo  sforzo bruscamente,  ma  prevedere
un periodo di defaticamento;
- l’entità dello sforzo ottimale deve raggiungere, nel soggetto sano,
il 60-75% della frequenza cardiaca massimale
(FC massimale = 220 – età; per una persona di 40 anni corrisponde
a 220 – 40 = 180 battiti al minuto. 180 x 60/100 = 108; 180 x 75/100 = 135.
Secondo questa formula la frequenza cardiaca durante
esercizio fisico di un soggetto di 40 anni, in buona salute,
dovrebbe essere pertanto mantenuta ad una frequenza cardiaca com-
presa tra 108 e 135 battiti al minuto). Dopo adeguato allenamento,
la frequenza cardiaca massima potrà essere incrementata, anche se
è preferibile che non superi l’85% della frequenza cardiaca massi-
male. In ogni caso, specialmente per attività fisiche intense o in pre-
senza di un rischio cardiovascolare elevato è opportuno sottoporsi ol-
tre ad un controllo medico anche ad un test da sforzo.
- nei soggetti affetti da cardiopatia ischemica o altra malattia di cuo-
re, la durata e l’intensità dello sforzo devono essere concordate
con il proprio cardiologo, dopo un’adeguata valutazione della pro-
pria situazione cardiocircolatoria, come vedremo più avanti.
Un ultimo consiglio: praticate un’attività fisica che possa essere pia-
cevole (nuotare, ballare, marcia veloce, bicicletta, giardinaggio, ecc…)
coinvolgendo i familiari, gli amici o comunque in compagnia di altre
persone e che sia adatta alle vostre condizioni fisiche, in modo da
mantenere un’adeguata adesione nel tempo.

1 commento:

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