sabato 1 gennaio 2011

Misurazione della Pressione Arteriosa

TECNICA DI MISURAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
Il soggetto deve essere rilassato, in posizione comoda.
Lo strumento utilizzato si chiama sfigmomanometro: è costituito da un bracciale che viene avvolto attorno al braccio del soggetto e mantenuto all’altezza del cuore. Possono essere utilizzate entrambe le braccia, ma bisogna ricordare che qualora esistano differenze sensibili nei valori misurati nelle due braccia, si dovrà utilizzare per la misura il braccio con la pressione più elevata.
La misurazione può essere manuale od automatica. Nel primo caso bisogna utilizza-
re  uno  stetoscopio,  cioè uno strumento che permette di udire i rumori che sono  generati  dal  passaggio
del  sangue  nell’arteria  del braccio.  Lo  stetoscopio  è appoggiato a livello dell’arteria brachiale, sopra la piega del gomito. Contemporaneamente si palpa il polso radiale, cioè la pulsazione dell’arteria che passa a livello del polso, dallo stesso lato in cui si trova il pollice.


A questo punto il bracciale viene gonfiato sino alla scomparsa sia dei rumori provenienti dallo stetoscopio che del polso radiale: in questo momento la pressione del bracciale è superiore alla pressione arteriosa.
Successivamente  si  riduce  lentamente la pressione del bracciale, facendo uscire l’aria in esso contenuta.  Quando  la  pressione  sarà uguale a quella arteriosa, un pò di sangue riuscirà a passare nell’arteria producendo un rumore: il primo  rumore  udito  chiaramente corrisponderà alla PRESSIONE SISTOLICA (detta anche “MASSIMA”). Riducendo ulteriormente la pressione i rumori diventeranno inizialmente più intensi, quindi via via più deboli: la completa scomparsa dei rumori corrisponderà alla PRESSIONE DIASTOLICA (detta anche “MINIMA”). La pressione viene quindi indicata con due valori, ad esempio 130/80: il primo valore è la sistolica, il secondo, la diastolica.

La pressione arteriosa viene osservata sul manometro, a colonna di mercurio oppure ad aneroide (simile ad una sveglia), in quest’ultimo caso deve essere tarato ogni sei mesi.
Se ti sembra troppo difficile misurare la pressione manualmente, con lo stetoscopio (ci dev’essere sempre un breve periodo di apprendimento, soprattutto con l’aiuto di qualcuno che lo fa abitualmente), puoi utilizzare un metodo automatico. Acquista comunque solo apparecchi clinicamente validati secondo i protocolli internazionali delle società medico-scientifiche, quali AAMI, BHS o della Società Europea dell’Ipertensione. Gli sfigmomanometri da polso sono spesso meno affidabili di quelli da braccio.
Quando e quanto spesso misurare la pressione arteriosa? 
Devono essere effettuate almeno due misurazioni successive e, se la pressione differisce di più di 5 mm Hg nelle due circostanze, si deve procedere con ulteriori misurazioni fino a che i valori misurati risultino stabili.
Nel sospetto di un’ipertensione arteriosa o per valutare se la terapia è efficace oltre alla misurazione dal proprio medico, molto utile è l’automisurazione domiciliare. In questo caso si consiglia di effettuare:
- 2 misurazioni al mattino (preferibilmente tra le 6 e le 9, prima dell’eventuale assunzione di terapia);
- 2 alla sera (preferibilmente tra le 18 e le 21);
- possibilmente tutti i giorni o per non meno di 3 giorni alla settimana,
per almeno 1 settimana (con un numero minimo di 24 misurazioni). Per la verifica periodica è invece sufficiente un controllo settimanale.

1 commento:

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